Dopo Hitler by Michael Jones

Dopo Hitler by Michael Jones

autore:Michael Jones [Jones, Michael]
La lingua: ita
Format: epub
Tags: History, Wars & Conflicts, World War II, General
ISBN: 9788854187078
Google: tIK5CgAAQBAJ
editore: Newton
pubblicato: 2015-10-22T15:53:34+00:00


7. I diseredati

6 maggio 1945

Il 6 maggio, il maggiore Hugh McLaren del 10° Nucleo operativo britannico dedicato al recupero delle vittime arrivò al campo di concentramento di Sandbostel nel Nord della Germania, cinquantasei chilometri a nord-est di Brema. Nelle sue memorie lo descrive come un «campo degli orrori». “Orrore”, forse, non è la parola più originale per gli eventi di quel periodo – gli esodi di massa in tutta Europa, le marce della morte, la liberazione dei deportati e lo svelamento della politica nazista di annientare coloro che erano ritenuti sgraditi al loro nuovo ordine –, ma rimane comunque appropriata.

Le truppe alleate che liberavano i campi di concentramento e sterminio rimanevano profondamente traumatizzate e disturbate da ciò che vi trovavano. I medici che accompagnavano o seguivano i soldati dovevano poi rimanere al loro interno per cercare di migliorare le condizioni dei prigionieri. McLaren sapeva, all’epoca delle sue annotazioni, che Sandbostel era stato liberato una settimana prima, il 29 aprile, dalle truppe del 30° Corpo britannico. I combattimenti stavano continuando, e subito dopo la liberazione le risorse erano scarse. Ma nei suoi primi quattro giorni al campo di concentramento, McLaren fu sopraffatto da ciò che vide.

«La mia prima impressione di Sandbostel rispecchiava ciò che mi aspettavo», cominciava McLaren. «Chilometri di filo spinato circondavano ogni baracca, e un’ulteriore linea recintata girava intorno all’intera struttura. Lungo tutto il perimetro vi erano torri di osservazione equipaggiate con fari e mitragliatrici, a coprire tutte e undici le porte. Era un posto sgradevole da guardare, ma quando si entrava nella parte principale del campo ci si rendeva conto che è stato costruito all’interno di un avvallamento in modo da non dare ai prigionieri altro che la vista del cielo e del recinto di filo spinato».

McLaren cominciò subito a incontrare un senso di alienazione e deprivazione. Ma poi prese a descrivere il campo più nel dettaglio: «Ogni baracca misurava circa trenta metri in lunghezza, con un corridoio buio centrale. Nell’ospedale in cui lavoravamo, venti stanzine si affacciavano sul corridoio. Nell’area riservata ai prigionieri, tuttavia, ogni baracca era progettata come un fienile. Vi erano una dozzina di ripiani lunghi dove i prigionieri si potevano sdraiare in file ravvicinate tra loro; raramente spuntava un materasso sudicio, ma la maggior parte dei deportati dormiva direttamente sul legno. Ve ne erano tra quaranta e sessanta per ripiano. Il quartiere più degradato che si possa trovare è lusso al confronto».

Il campo di concentramento di Sandbostel consisteva di tre sezioni. La prima era per i prigionieri di guerra dagli Alleati occidentali. Qui le condizioni erano basilari. La seconda era per i prigionieri russi. Qui le condizioni erano scarse. La terza era per i prigionieri politici. Qui le condizioni erano spaventose. McLaren avrebbe prestato servizio come medico in quest’ultima. Fu totalmente nauseato dalla sua prima visita all’ospedale. Le baracche erano gremite di pazienti, e ognuna ne conteneva circa trecentocinquanta. Le latrine erano bloccate da giorni. La maggior parte dei detenuti in quella sezione era troppo stanca anche solo per alzarsi dal letto. Questi pazienti scheletrici – nudi, non rasati e sporchi – defecavano dove si trovavano.



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